Presentazione del numero dedicato a Napoli del progetto The Passenger, AA.VV. Iperborea Editore.
Marco Agosta, caporedattore di The Passenger, dialoga con il giornalista Cristiano de Majo e la scrittrice Carmen Barbieri.
Negli ultimi anni Napoli ha vissuto una sorta di ipernarrazione, soprattutto cinematografica e letteraria, che ha ulteriormente arricchito un immaginario già molto sedimentato. Da sempre il pendolo oscilla come impazzito tra picchi e depressioni ed è difficile farsi un’idea, fare una media, immaginare una normalità napoletana, ammesso che esista. Qual è il bilancio di questa stagione, in cui Napoli è stata la città più filmata d’Italia? Dove cercare questa agognata normalità? Forse bisogna salire al Vomero, un quartiere considerato quasi estraneo alla città, proprio perché si suppone sia normale, abitato da una media borghesia, omogeneo, appacificato? Una realtà in contrasto con la vita sopra le righe del centro storico, attraversato da mille stratificazioni – architettoniche, storiche e sociali – eppure anche lì esiste una chiave di lettura alternativa: il centro, con la sua città sotterranea e la metropolitana dell’arte, come modello virtuoso di coabitazione tra antico e moderno e non solo come ennesima variazione di un eccezionalismo esotico. Nel bene e nel male, Napoli stupisce sempre, anche quando fa di tutto per essere normale.